Nel primo articolo di #Praim4Beginners abbiamo parlato di cosa sono i Thin Client, mentre in questo secondo appuntamento scopriremo in cosa si differenziano, invece, gli Zero Client.

Il termine Zero Client, nella sua forma più “rigorosa”, definisce un endpoint per l’elaborazione basata su server che non ha memoria fisica locale. Non ha, quindi, un file system persistente locale e tutte le impostazioni di configurazione sono ricevute all’avvio e memorizzate temporaneamente solo nella memoria volatile. Alcune soluzioni che si trovano sul mercato aderiscono ancora esattamente a questa definizione (svariate sono quelle che si sono succedute nel tempo); tuttavia, con la rapida evoluzione degli ambienti e delle tecnologie con cui i client si integrano, il rischio è quello di avere una soluzione endpoint non flessibile. Infatti, questi dispositivi sono dotati solitamente del solo hardware specializzato e del minimo indispensabile (spesso proprietario) per collegarsi a una specifica tecnologia.

Spesso agli Zero Client è richiesto di connettersi a una sola e specifica tecnologia server-based, ovvero semplicemente tramite Blast Extreme, ICA o RDP. Tutto ciò potrebbe essere fatto tramite un portale web, ma l’aspetto centrale è l’utilizzo di una singola tecnologia, che permette di semplificare al massimo il dispositivo e di ottimizzare l’hardware (anche in termini di costi). È proprio in questo caso che uno Zero Client tradizionale può risultare restrittivo, perché un dispositivo conforme a questa pura definizione si connetterà solo all’ambiente supportato. Il chipset Teradici che funzionava con PCoIP ne è stato un esempio di successo, che però poi ha dovuto lasciare il campo all’evolversi dei protocolli.

Oggi, invece, la funzionalità Zero Client è spesso simulata attraverso la creazione di una gamma di dispositivi con proprietà predefinite e connessioni a piattaforme verticali. Questi endpoint supportano normalmente i diversi software e periferiche hardware e possono anche essere convertiti per funzionare in un altro verticale o essere aggiornati per funzionare su server più recenti o che collegano anche Thin Client. In questo caso gli Zero Client si differenziano per essere già ottimizzati e pre-configurati “in modo software” per lo specifico verticale.

Anche Praim ha offerto postazioni Zero Client specializzate per la connessione “verticale” ad ambienti Citrix, VMware, o Microsoft, tutte amministrabili attraverso la console di gestione centralizzata ThinMan (con la possibilità di autenticazione a due fattori con ThinMan Smart Identity) e convertibili in ogni momento in soluzioni “general purpose” (normali Thin Client). Ad oggi, l’automazione offerta da ThinMan e le risorse hardware disponibili anche sui modelli entry level permettono sempre grande flessibilità e non rendono più conveniente per l’utente finale il vincolarsi a uno specifico verticale.