Molte aziende oggi hanno budget limitati per l’acquisto di nuovo hardware. Per fare in modo di offrire agli utenti postazioni di lavoro perfette per le loro mansioni, ma che non prevedano stravolgimenti di budget, fra le varie possibilità le aziende possono decidere di massimizzare le risorse già presenti nell’infrastruttura IT, riutilizzando i vecchi PC.

L’hardware repurposing, ovvero il riutilizzo dei computer già in possesso dell’azienda e la loro trasformazione in Thin Client è un ottimo modo per dare nuova vita a un sistema esistente, evitando di acquistare nuovo hardware, ma garantendo l’efficienza delle postazioni di lavoro.

Tra i principali fattori trainanti che aiutano in questa scelta:

  • Problemi di approvvigionamento
    La situazione attuale della catena di approvvigionamento del settore continua a sottolineare la carenza di microchip, che porta a dilatazioni nei tempi di consegna per ottenere un nuovo hardware completo.
  • Costi
    L’acquisto di nuovi PC desktop per gli utenti finali è senza dubbio meno economico che non riproporre i PC in uso. Le aziende possono così “prendere due piccioni con una fava” soddisfacendo la necessità di fornire un’efficace connettività remota alla forza lavoro ibrida e continuare a utilizzare l’hardware esistente.
  • Sicurezza
    I vantaggi in termini di sicurezza nel fornire agli utenti remoti un sistema operativo thin client ridotto per la connessione a un ambiente VDI centralizzato sono molteplici. Con le moderne soluzioni Thin Client, l’IT può fornire una chiave USB avviabile dall’utente finale, consentendogli di eseguire un ambiente Linux sicuro per connettersi alle risorse aziendali.

Ma ci sono anche altri vantaggi che le aziende possono sfruttare. Scoprili tutti leggendo l’articolo di VirtualizationHowTo (disponibile in inglese).