Nell’ambito dell’IT si leggono ancora oggi moltissimi articoli, news, whitepaper, considerazioni in merito allo “smart working”. Questo non fa altro che confermare come l’interesse delle aziende sia tutt’altro che decaduto su questo tema spesso controbattuto e controverso.
Alla luce degli anni ormai passati dalla prima volta in cui si è dovuto provvedere (forzatamente) a regolarlo, lo smart working si è evoluto, sia come concetto che come valore, fino a diventare, talvolta, un vero e proprio benefit aziendale.
Ma cosa ci dovremmo aspettare davvero dall’adozione (fatta bene) dello smart working in azienda? Potrà sembrare strano ancora porsi queste domande, ma purtroppo non sempre la cosa viene presa sul serio e soprattutto, troppo spesso non viene presa come un vero e proprio valore aggiunto nella vita aziendale e nella vita delle persone che lo praticano.
In questo articolo quindi si approfondiranno temi come: pro e contro per il lavoratore, possibili benefici per l’azienda, accorgimenti da considerare per applicare lo smart working in azienda al meglio e in tutta sicurezza.
Chi può fare smart working?
Partiamo dal primo punto e partiamo con il dire che ovviamente non tutte le categorie e le tipologie di lavoratori possono usufruire del lavoro agile, ma focalizzandoci su coloro che hanno questa possibilità, si può dire che i benefici più grandi stanno nell’organizzazione molto più efficiente del proprio tempo; questo ci rende un po’ “imprenditori di noi stessi” nel senso di doversi organizzare sia tempistiche che lavoro, deadline e task in modo da avere ben chiari gli obiettivi da raggiungere, così come le tempistiche. La possibilità di coniugare, quindi, vita lavorativa e personale, fatta di figli, parenti, impegni, visite mediche, sport, ecc. si fa effettivamente concreta. Ma dalla comodità e accoglienza della propria casa bisogna fare i conti anche con qualche aspetto negativo, o meglio, pericoloso. La sedentarietà, l’emarginazione e il consumo energetico sono tre rischi da considerare e, ovviamente, cercare di evitare.
Che cosa si intende per smart working?
Passando al punto di vista dell’azienda, c’è da fare innanzitutto un’importante considerazione: lo smart working non va confuso con il telelavoro. Lo smart working non solo fa riferimento al lavoro da casa e sicuramente non solo al lavoro incluso nelle canoniche otto ore lavorative giornaliere, bensì a tutte le modalità di lavoro possibili al di fuori dell’ufficio, ivi inclusi:
- lavoro da remoto, in ogni sua forma,
- lavoro da luoghi pubblici,
- lavoro in mobilità e fuori dagli orari d’ufficio,
- lavoro su più dispositivi, anche personali, fuori dal dominio aziendale e, in alcuni casi, non sicuri.
Tuttavia, l’adozione di questa metodologia in modo efficace, regolamentata e ragionata in un’ottica di sviluppo ed evoluzione, porta con sé vantaggi non trascurabili:
- il consumo di energia dei luoghi lavorativi può drasticamente calare, se non azzerarsi proprio in alcuni giorni prestabiliti,
- il clima aziendale può essere più disteso, può portare miglioramenti in termini di efficienza e accorciamento dei tempi di raggiungimento degli obiettivi,
- può garantire copertura per più ore al giorno rispetto al metodo tradizionale, può arrivare addirittura a essere una delle leve della comunicazione di marketing.
Programmi e software per smart working: quali sono le principali piattaforme
Tutto bello, ma attenzione! Bisogna assolutamente adottare metodi di organizzazione delle risorse impeccabili e, soprattutto, strumenti informatici adeguati che possano garantire la sicurezza di dati, lavoratori e azienda. Questo perché spesso le connessioni alla rete potrebbero non essere sicure, così come potrebbero non essere adeguatamente protetti i dispositivi utilizzati per lavorare.
In definitiva, dunque, dal punto di vista del datore di lavoro, come si dovrebbe procedere? Quali strumenti dovrebbero essere messi a disposizione dei collaboratori per operare al meglio e in sicurezza?
Computer per lavorare da casa: i migliori hardware
L’azienda può mettersi al riparo dai rischi in modi diversi, ad esempio può fornire dispositivi preconfigurati sicuri, come i nostri Flexi, Thin Client portatili con sistema operativo Windows 10 IoT o ThinOX4PC, gestibili centralmente da ThinMan e totalmente sicuri, oppure, se si sceglie una postazione smart working a casa con un dispositivo privato, l’azienda può fornire ThinOX4PC in versione USB per creare una partizione sicura e bloccata di qualsiasi hardware di terze parti.
Infine, se non si vuole rinunciare alla libertà di avere un proprio PC Windows, può fornire altre tipologie di software per smart working come Agile4PC o ThinOX per la gestione sicura dei dispositivi in mobilità e la connessione sicura alle risorse remote necessarie al lavoro del singolo collaboratore, ovviamente il tutto usufruendo di un’autenticazione multi-fattore e di policy personalizzate di accesso.
Come ultima considerazione non può mai mancare un software di gestione centralizzato dei dispositivi, che possa garantire innanzitutto accesso remoto ai dispositivi, dovunque essi si trovino, per dare assistenza o per gestire e distribuire certificati di sicurezza e/o aggiornamenti di sistema.
Tutto questo e molto altro può essere provato grazie alle nostre versioni trial.
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